Manovra 3 – Entrata in bacino Copy
Quando si deve portare una nave in un bacino di carenaggio, a parte casi particolari, si trova in una condizione molto “leggera”. Intendendo dire che ha meno zavorra possibile, compatibilmente con l’immersione dell’elica e con il rispetto delle regole di stabilità. È comunque più leggera di quanto previsto dalle normali condizioni in zavorra. Per questo motivo – oltre al fatto che la manovra deve essere eseguita in spazi ristretti e, a volte, con limitazioni nell’uso dei propulsori, dei verricelli e delle eventuali eliche di manovra – si deve prestare particolare attenzione alle previsioni meteomarine.
In effetti si tratta di una delicata operazione di precisione.
Un fattore importante per la programmazione dell’entrata in bacino è dato dalla disponibilità o meno del propulsore della nave. Questa condizione, oltre alle dimensioni della nave e del bacino, influenzano la decisione sul numero di rimorchiatori da utilizzare. Generalmente si parte da almeno uno nel caso di navi di modeste dimensioni, con almeno il bow thruster e tutto funzionante, a cinque e più rimorchiatori nel caso di navi grandi con limiti funzionali.
I bacini non sono tutti uguali. Lo spazio a disposizione, la presenza di eventuali correnti e altri fattori locali influenzano le strategie e rendono impossibile generalizzare, ma le considerazioni dell’esempio seguente aiutano a capire il corretto approccio a queste manovre.
Consideriamo una portacontenitori lunga 222 metri e larga 30, passo fisso, destrorsa, in zavorra leggera, con il bow thruster non funzionante.
Il bacino è lungo 260 metri e largo 37 metri.
Corrente e vento assenti.
Deve entrare con la prua dentro e si fermerà a 20 metri dalla radice.
La nave non è particolarmente grande, ma l’assenza del bow thruster e le dimensioni del bacino ci portano a dover prendere delle precauzioni per gestire l’allineamento e l’arresto della nave.
La nave è larga 30 e la vasca 37; questo significa che il rimorchiatore di prora, se entrasse in bacino, non avrebbe lo spazio per uscire una volta terminata la manovra.
Si decide per l’utilizzo di 3 rimorchiatori.
Fase 1: Prendiamo un rimorchiatore con due cavi nave voltati alle estremità della poppa. Questo ci permette un miglior controllo della nave; se voltassimo il rimorchiatore con un solo cavo al centro, per le piccole correzioni di rotta avrebbe bisogno di troppo tempo, dovendo passare da una parte all’altra.
A prora voltiamo un rimorchiatore a dritta e uno a sinistra.
Fase 2: Una volta presi i rimorchiatori si procede a velocità ridotta – circa 3/4 nodi – avvicinandoci all’entrata del bacino con la prua sguardata a sinistra. Questo perché, quando diamo indietro la macchina per fermarci, l’effetto destrorso dell’elica ci porta vicini al giusto allineamento.
I rimorchiatori lavorano al minimo per portare e fermare la nave nella giusta posizione.
Fase 3: Quando abbiamo tutto sotto controllo molliamo prima il rimorchiatore prua a sinistra che passa il cavo della nave a una barca degli ormeggiatori e poi quello di dritta che passa il cavo alla seconda barca degli ormeggiatori.
Visto che le condizioni meteo sono ottimali, la scelta è dettata solo dalla remota possibilità di dover controllare l’effetto destrorso dell’elica fino a quando anche l’altro rimorchiatore non sarà voltato.
Fase 4: Gli ormeggiatori regolano e mettono in forza i cavi, mentre noi, con un colpo di macchina avanti ricreiamo una situazione di leggero abbrivo. La lunghezza del cavo dev’essere regolata molto bene: il bacino è stretto e un cavo troppo lungo non permetterebbe una buona influenza sulla direzione, mentre un cavo troppo corto limiterebbe la potenza di tiro (già scarsa) delle barche.
Fase 5: il rimorchiatore di poppa corregge l’allineamento con piccoli colpetti da una parte o dall’altra, mentre i due rimorchiatori che si sono liberati da prua si posizionano vicini all’entrata del bacino pronti ad appoggiarsi alla fiancata della nave quando si avvicina troppo alle sponde.
Se necessario aiutiamo l’abbrivo con piccoli colpi di macchina, mentre le barche degli ormeggiatori continuano a tirare avanti spostandosi a dritta o a sinistra per mantenere la prua in posizione centrale.
Fase 6: Quando la prua raggiunge la metà del bacino passiamo gli springs a terra. Fermiamo in tempo le barche per non arrivare in posizione troppo abbrivati. Passiamo i cavi alla lunga di prora e poppa. Nella fase finale il rimorchiatore di poppa ci aiuta a rallentare gradatamente fino a fermarci. Infatti, dal momento in cui la poppa della nave varca la soglia del bacino, non possiamo più usare la macchina perché potrebbe spostare le taccate sulle quali poggerà la nave una volta a secco.
Passiamo gli springs di poppa e regoliamo la posizione.