Isobaric Types and Weather Fronts
I tipi isobarici più comuni sono: il Ciclone, l’Anticiclone, la Saccatura e il Promontorio o Cuneo.
Sono rappresentati graficamente sulla carta metereologica dalle isobare – in genere tracciate per valori di 4 in 4 millibar – che ne delimitano i contorni unendo i punti di uguale pressione.
NOTA: il millibar (mb) è l’unità di misura della pressione e vale circa 1 grammo/cm2 – 1 mb è uguale a 100 Pa (Pascal) = 1 hPa (hecto Pascal).
Gli Anticicloni e i Cicloni sono i tipi isobarici più noti, zone di alta pressione – di grandi estensioni – i primi e zone di bassa pressione concentrata – di piccola estensione – i secondi.
I centri. dai quali divergono o convergono i venti, riportano la lettera H e L a identificare High Pressure o Low Pressure nelle carte Inglesi (A – B Italy; A – D France, H – T Germany).
Negli Anticicloni le isobare sono molto distanziate e i venti risultano deboli o assenti e circolano in senso orario, nell’emisfero boreale, divergendo dal centro verso la periferia con un angolo di circa 15°-20°, il cielo è sereno e le temperature sono miti o calde.
Nei Cicloni le isobare si presentano strette a identificare venti medi o forti che ruotano in senso antiorario, nell’emisfero boreale, convergendo verso il centro dalla periferia con un angolo di circa 10°-20° . Ai Cicloni sono associate condizioni di tempo instabile.
Nell’emisfero australe la circolazione si inverte e gli Anticicloni ruotano in senso antiorario mentre i Cicloni in senso orario.
In entrambi i tipi isobarici è molto importante la variazione di pressione che si ha nelle 3 ore ovvero la “tendenza barometrica”. Se la pressione scende (tendenza negativa) il tempo tende a peggiorare. Se la pressione sale (tendenza positiva) il tempo tende a migliorare.
La Saccatura avviene quando una zona di bassa pressione si insinua tra due zone di alta pressione o dentro un anticiclone deformandone la forma tipica delle isobare in una cuspide. L’area della Saccatura è generalmente interessata da perturbazioni temporalesche e piogge intense.
Il Promontorio e il Cuneo sono il fenomeno opposto per il quale una zona di alta pressione si estende incuneandosi in zone di bassa pressione in una classica forma delle isobare a V. La differenza tra Promontorio e Cuneo sta nell’asse di simmetria che è posto nel verso dei meridiani nel Promontorio e nel verso dei paralleli nel Cuneo. L’area interessata da questi tipi isobarici è generalmente associata a tempo sereno e calma di vento.
I fronti Meteorologici
Le masse d’aria, originatesi sui continenti o sugli oceani, hanno caratteristiche fisiche ben definite e differenti le une dalle altre (temperatura-umidità-pressione).
Quando queste masse d’aria si scontrano creano delle linee di contatto caratterizzate da fenomeni meteorologici più o meno importanti. i Fronti.
I fronti possono essere di natura calda o fredda – a seconda della caratteristica della massa d’aria che raggiunge, se questa è più calda o più fredda della massa d’aria raggiunta – e una volta formatisi, muovendosi a differenti velocità, possono evolvere, stazionare o dissolversi. Vediamo in dettaglio:
Il fronte caldo
Quando la massa d’aria più calda e leggera raggiunge la massa d’aria più fredda, si solleva, scorre e si raffredda dando origine a pioggie leggere o nevicate. La velocità del fronte caldo è tipicamente di 10 nodi, si muove lentamente in quanto l’aria fredda sottostante, più pesante, crea attrito sulla superficie terrestre. Un fronte caldo può perdurare per più giorni.
La formazione nuvolosa associata e spesso estesa e di tipo stratificato.
Il fronte freddo
Quando la massa d’aria più fredda raggiunge quella più calda si incunea violentemente sotto la prima sollevandola, spesso dando origine a fenomeni meteorologici violenti, temporali, bufere e venti forti. La velocità tipica del fronte freddo è di 20 nodi.
La formazione nuvolosa associata è a sviluppo verticale e cumuliforme. Un fronte freddo è tipicamente a rapida evoluzione.
Fronte stazionario
Quando le due masse d’aria si raggiungono, ma nessuna delle due sostiutisce l’altra si ha il fronte stazionario, caratterizzato da fenomeni meteorologici simili a quelli del fronte caldo che possono durare diversi giorni. Un fronte stazionario può dissolversi o trasfromarsi in freddo o fronte caldo.
Fronte occluso
Quando un fronte freddo, più veloce, raggiunge un fronte caldo si crea un fronte occluso, che può avere caratteristiche simili a un fronte caldo se il fronte freddo che sopraggiunge ha una temeratura superiore alla massa d’aria fredda che compone il fronte caldo. Altrimenti, se il fonte freddo che sopraggiunge ha una temperatura inferiore a tutte le masse d’aria del fronte caldo, si incunea sotto il fronte raggiunto generando caratteristiche meteo di un fronte freddo. In entrambi i casi i fenomeni temporaleschi diventano più importanti e persistenti.