Clouds, Cloud Types and Hydrometeors

Volendo semplificare, le nubi sono idrometeore che si formano quando l’aria condensa l’acqua al suo interno.  Ciò avviene quando i moti convettivi ascensionali raffreddano l’aria fino al suo punto di rugiada (Dew Point). Possono essere classificate in tre categorie:

Stratiformi, Cumuloformi, Cirriformi.

L’atmosfera stabile favorisce la formazione di nuvole a sviluppo orizzontale, ovvero stratiformi. Queste si dividono in: strati, stratocumuli, altrostrati, altocumuli, cirrostrati, cirrocumuli o nembostrati, in base all’altezza a cui si trovano…

Le precipitazioni associate in genere sono deboli o moderate, salvo nel caso dei più alti nembostrati dai quali possono cadere piogge copiose.

L’atmosfera instabile, invece, favorisce la formazione di nuvole a sviluppo verticale, ovvero cumuloformi. Infatti, l’instabilità delle masse d’aria è data da correnti ascensionali che formano nubi, alle quali si accompagnano, spesso, precipitazioni importanti.

I Cumulonembi sono la massima espressione di questo genere di nubi, dalle quali nascono tempeste di fulmini, tuoni e piogge copiose.

I Cirri sono formazioni nuvolose che spesso precedono i fronti caldi, sono altissime in cielo e non producono piogge.

Possiamo raggruppare le nubi anche in quattro categorie a seconda della loro altezza e quindi nubi basse – medie – alte – a sviluppo verticale.

La classificazione ufficiale del WMO (World Meteorological Organisation) è riportata nell’International Cloud Atlas.

Le Idrometeore

  • Pioggia
  • Neve o nevischio
  • Grandine
  • Nebbia o foschia

 

 

Oltre alle già citate nubi, quelle che abbiamo elencato sono le più conosciute idrometeore ovvero quei fenomeni meteorologici che hanno origine dalla trasformazione del vapore acqueo. La temperatura ha il fondamentae ruolo di trasformare il vapore in gocce o in cristalli d’acqua i quali, quando raggiungono una certa dimensione, cadono per gravità. Sempre la temperatura delle masse d’aria, attraversate dalle gocce o dai cristalli, determina il tipo di precipitazione, se nevosa o piovosa.

L’instabilità delle masse d’aria è invece responsabile della formazione di grandine. Questa si forma quando, alle gocce d’acqua congelate, si aggiunge altra acqua di altre gocce, che si ghiacciano sopra alle prime durante i loro movimenti vorticosi nella perturbazione.

Nebbia  e foschia sono fenomeni meteorologici formati da minutissime goccioline d’acqua in sospensione che riducono la visibilità. Affinchè si formino l’umidità relativa deve essere al 100%. Si parla di nebbia quando la visibilità è al di sotto di 1 km, di foschia quando è maggiore.

Le Nebbie possono essere di tre tipi. Nebbia di irragiamento, Nebbia di avvezione e Nebbia di salita.

  • La prima si forma nelle zone piane, in condizioni di cielo sereno, in assenza di vento, quando è presente una massa d’aria calda e secca in quota e fredda e umida al suolo. L’aria del suolo satura di vapore, perdendo temperatura per via dell’irragiamento del calore del suolo nell’atmosfera, si condensa in minute goccioline in sospensione. Questa è la nebbia classica che si forma sulle pianure e si innalza fino a circa 100 metri di quota e può insistere per giornate intere.
  • La nebbia di avvezione invece può formarsi anche in presenza di venti leggeri e può raggiungere la quota di 400-600 metri. Si forma quando una massa d’aria calda e satura di umidità abbassa la sua temperatura scorrendo su un suolo freddo.
  • Infine la nebbia di salita avviene in genere sulle pendici muontuose, quando una massa d’aria in movimento risale una china e si raffredda.

Le nebbie di mare si formano quando masse d’aria calda e umida si spostano su zone dove l’acqua è più fredda. L’umidità relativa in prossimità della superficie marina è sempre superiore all’80% e se la temperatura subisce un rapido calo, come avviene nelle aree di confluenza di correnti calde e correnti fredde, l’umidità relativa può raggiungere la saturazione, condensando il vapore e formando nebbie.

Le nebbie possono persistere per giorni interi in zone fredde in cui non vi sia vento, altrimenti possono essere dissolte velocemente sia dal vento che dalle radiazioni solari nelle ore più calde del giorno.