Tug wash effect – Effetto coanda Copy
La scia del rimorchiatore, composta da una massa d’acqua in movimento spinta da migliaia di cavalli vapore, ha effetti sull’ambiente circostante da tenere sempre in considerazione durante una manovra portuale.
Quando una nave viene spinta in banchina da uno o più rimorchiatori, l’effetto della loro scia può rendere complicato – e potenzialmente pericoloso – il controllo della direzione delle navi che transitano nelle vicinanze.
La soluzione più semplice consiste nel sospendere il passaggio nell’area interessata o diminuire la spinta dei rimorchiatori.
L’effetto della scia si sente anche quando il rimorchiatore è al traino o in tiro col cavo; lo scafo, infatti, viene investito con angoli differenti a seconda di come il rimorchiatore si muove, creando diverse zone di pressione.
Meno UKC abbiamo, più forza il rimorchiatore deve applicare e maggiore è l’effetto scia. Allungare il cavo è sufficiente a eliminare ogni interazione, anche se – purtroppo – non sempre è possibile.
Averne coscienza può comunque aiutare a sfruttare le variazione di pressione a nostro vantaggio o a decidere per eventuali contromisure.
Solo per fare un esempio, la scia può incunearsi tra scafo nave e banchina, o altre ostruzioni, creando un cuscino d’acqua che può essere opportunamente usato per agevolare una manovra.
E poi c’è l’effetto coanda che, come già abbiamo spiegato in diverse occasioni, non è altro che la tendenza di un liquido, spinto con una forza continua, a seguire il contorno della superficie verso cui è indirizzato.
In pratica, per effetto dell’attrito, la parte di liquido a contatto con la superficie rallenta, mentre quella esterna accelera, generando una riduzione di pressione che diventa una forza di attrazione.
Applicando questo principio all’utilizzo del rimorchiatore abbiamo che:
in condizioni particolari, e a un determinato angolo di tiro, la scia provocata dal propulsore del rimorchiatore che investe la fiancata della nave può creare, nella fiancata opposta, una forza di attrazione capace di annullare, o addirittura invertire, il senso di rotazione che vogliamo imprimere alla nave stessa.
Un classico è l'”esempio del cucchiaio”:
Prendiamo un normale cucchiaio da cucina e avviciniamolo al getto d’acqua del rubinetto. Noteremo che l’acqua seguirà la superficie del cucchiaio fino a invadere la parte concava. Tenendo il cucchiaio con due dita, in modo che sia libero di oscillare, si avvertirà l’attrazione dello stesso verso il getto. Se non lo avete già fatto, potete leggere questo articolo – link – sul nostro blog.